Apprendimento, Letture didattiche, memorizzazione

I segni del Natale. Anna vuole capire e saperne di più.

L’associazione Fammi Vento ha organizzato l’ormai consueto laboratorio di lettura e in questo clima natalizio non poteva mancare una lettura che ci fa assaporare questo prezioso e magico momento. Nasce l’occasione per riscoprire il significato dei segni del Natale.

Così tutti uno accanto all’altro, curiosi come sempre, apriamo il libro e leggiamo…

Sono le sei di un sabato pomeriggio di metà dicembre e Anna,  8 anni, gironzola per la casa cercando di decidere cosa fare: suo fratello sta studiando, papà legge il giornale e la mamma sta indossando il cappotto per uscire. Anna si prepara velocemente e segue di corsa la mamma. Fuori è buoi e la nebbia autunnale riempie gli spazi tra le case.

Prima tappa il supermercato.  Anna segue la mamma un po’ sbalordita, si ferma e le chiede se poteva restare a guardare le cose di Natale. Anna è attratta da ciò che ha davanti: luci colorate che si accendono a intermittenza, palline decorative di plastica e di vetro, nastri, fiocchi, candele, tanti pastori, Madonnine, statuine di san Giuseppe, Gesù Bambini, Re Magi, pecorelle, stelle comete, capanne e sacchetti di muschio. Caparbia la bambina chiede alla mamma:

“Ma perché Natale è una festa? È la festa di chi? Perché si fa l’albero, il presepe, si mettono le luci, si mangia il panettone … perché?”

Appena rientrati a casa la mamma prende un libro e Anna legge il titolo: I segni del Natale, seduta accanto alla mamma inizia a leggere …

Innumerevoli file di piccole lampadine che disegnano nel cielo scuro forme leggere come pizzi: sono le luminarie, uno dei primi segnali che iniziano a farci respirare un’atmosfera natalizia.

Dai tempi antichi la luce naturale del Sole, della Luna, delle stelle, la brillantezza delle fiamme e del fuoco sono state per gli uomini segno di vita e le luci indicano che Gesù nascendo rischiara e illumina la nostra vita. Infatti gli uomini videro nel cielo la notte di Natale una stella cometa.

 

Nel Medioevo, la notte di Natale si raccontava la storia della Genesi dove Eva coglieva la mela dall’albero ricco di frutti, per spiegare che la nascita di Gesù salva l’uomo dal peccato, anche quello commesso da Adamo ed Eva. L’albero è rimasto un segno della tradizione e venne sostituito con l’abete perché le sue foglie sono sempreverdi e ci ricorda che Gesù ci dono la vita per sempre.

Il libro parla dei personaggi che portano i doni: Babbo Natale, la Befana e soprattutto i Re Magi che portarono i loro scrigni preziosi a Gesù. I doni che riceviamo a Natale vogliono dire proprio che Gesù è il dono più grande che Dio ci ha fatto! È lui il regalo di Natale e per questo che ci scambiamo i regali!”

Anna gira la pagina e trova la storia del Pan del Toni e spiega che la vigilia di Natale a Milano, alla corte del Duca, stavano preparando un sontuoso banchetto, ma purtroppo il cuoco fece bruciare il dolce e fortunatamente un semplice servo, Toni, riuscì a preparare un nuovo dolce mischiando sapientemente semplici ingredienti rimasti in cucina. Il suo pane ebbe molto successo e il duca lo chiamò Pan del Toni da cui deriva panettone.

Il segno del Natale più importante è il presepe perché ci ricorda che Gesù è nato davvero in un tempo e in un luogo precisi! Si dice che il primo presepe lo fece san Francesco e quella notte apparve proprio il Bambino Gesù e da allora il presepe è diventato una tradizione che si è diffusa in tutto il mondo.

Intanto la mamma chiude il libro e lo lasciano sul divano e da quella sera, fino a Natale c’è un appuntamento fisso in salotto, la mamma legge con lei il libro I segni del Natale, così i perché di entrambe trovano una risposta!

L’esperienza professionale di due insegnanti, testi di Cristina Arrondini e illustrazioni di Elena Fabi, prende forma in questo libro, raccontano il Natale e si esprimono attraverso parole e immagini nella forma narrativa vicina alla sensibilità dei bambini.

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