Il 5 ottobre 2018 è nata l’Associazione Culturale e di Formazione Fammi Vento.
Dopo un anno di grandi soddisfazioni, di progetti, di libri letti, di laboratori ho imparato che…
Siamo abituati ad una #crescita ramificata verso l’alto, ma c’è una crescita parallela verso il basso, che è il mettere le #radici, andare sotto e irradiarsi alla vita, all’esistenza. È importante la pratica di entrambi i tipi di crescita.
Dobbiamo giocare a vivere più #intensamente possibile.
È importante la capacità di apprendere in #socialità, no in solitudine, perché i bambini e i ragazzi quando sono in un contesto attivo, in cui possono imparare a fare, quei bambini saranno in grado di capire delle cose che non ti aspetteresti.
Nella dimensione del gioco non c’è solo l’aspetto pratico, ma anche #immaginativo, #narrativo e ludico, che permette ai bambini di conoscere informazioni concrete da mettere in pratica nella vita quotidiana.
La #conoscenza non è passività, la conoscenza è attività, è qualcosa che ti spinge sempre a reinventarti, a riscoprirti, a inventare qualcosa di nuovo.
La conoscenza è l’arte di modificare la realtà, perché dal momento in cui tu sai hai la capacità di cambiare il mondo.
I nostri ragazzi devono imparare a imparare, imparare a #desiderare, devono avere l’impulso a un apprendimento sano, alla voglia di #studiare.
Imparare significa avere la capacità di elaborare delle idee.
Fammi Vento acf inaugura dunque la Seconda edizione di Creiamo Cultura Insieme.
Quest’anno siamo più consapevoli, abbiamo conosciuto bene quelli che in molti ritengono “nemici”, che ci hanno fatto ridere tanto, ci hanno fatto divertire, ispirare, ci hanno fatto conoscere tante cose nuove e abbiamo capito che in realtà i Libri sono dei Veri Amici di viaggio e di mille e più avventure.
I ragazzi che partecipano alle letture, ai corsi, ai laboratori hanno una caratteristica comune, hanno fatto dei miglioramenti straordinari, tangibili:
- sulla concentrazione,
- sulla lettura,
- sulla comprensione
- sulla narrazione.
Hanno sviluppano la creatività, la fantasia, ma soprattutto la manualità e il movimento.
La prima volta che ci siamo conosciuti ho iniziato dicendo loro:
“Ragazzi, dobbiamo compiere una missione quasi impossibile, ma voi siete bravissimi e ci riuscirete. Se raggiungiamo l’obiettivo, il premio è assicurato, ma dobbiamo essere tutti, dobbiamo farla tutti insieme questa missione, altrimenti non ci riusciamo”.
I ragazzi:”Ma cosa dobbiamo fare?”
Io: “Dobbiamo stare ad ascoltare, concentrati, al nostro posto, per solo cinque minuti”.
I bambini, realisti e consapevoli: “Nooooo! Impossibile!”
Io: “Mai dire impossibile! Mettiamo il timer, così restiamo ancora più concentrati e non dobbiamo preoccuparci del tempo. Immaginate nella vostra mente tutto quello che vi racconto, come se fosse un film o meglio ancora come se fosse tutto vero.
Pronti? … Via! … “
Missione compiuta … abbiamo iniziato con 5 minuti, poi 10 minuti, poi 15 minuti, oggi anche 40 minuti di attenzione piena e partecipazione, piccola pausa e abbiamo ricominciato con un altro libro trascorrendo altri 40 minuti di meravigliose avventure.
All’inizio non voleva leggere nessuno, nessuno faceva domande, oggi litigano a chi deve leggere prima e di più, e inventano altre storie, mentre leggono, immaginando altri finali o altre scene.
Fammi Vento si alimenta di libri e di piccoli e grandi lettori, altrimenti non riesce a sostenersi.
In questo anno insieme abbiamo sviluppato e continueremo a farlo, competenze cognitive, creative e comunicative, attraverso l’interazione con gli altri e i laboratori hanno stimolato la ricerca di soluzioni in un ambito relazionale, che ha contribuito alla costruzione di una immagine positiva di sé.
Gli obiettivi del progetto sono molteplici, eccone alcuni:
- sapersi esprimere e raccontare con consapevolezza le proprie emozioni,
- saper ascoltare esperienze e racconti,
- saper giocare con le parole,
- sentirsi parte di un gruppo, confrontarsi,
- sapersi rispettare
- saper rispettare le regole di convivenza.
Il progetto Creiamo Cultura Insieme non è rivolto solo ai bambini, è rivolto a TUTTI coloro che fanno della cultura uno stimolante.
La Cultura è la capacità che la nostra mente ha di capire la vita, il posto che vi teniamo e il rapporto con gli altri uomini.
Ha Cultura chi ha conoscenza di sé.
La Cultura è un con-essere, è l’essere insieme agli altri, schierarsi con il mondo e unirsi. La cultura è una colla che permette questa connessione e ti fa sentire la relazione con il resto del mondo.
Cultura e umanità sono termini che si riducono una nell’altro, così essere colto lo può chiunque lo voglia, basta VIVERE DA UOMINI, tenere gli occhi aperti, curiosi su tutto e tutti, sforzarsi di capire ogni giorno di più l’organismo di cui siamo parte. Penetrare la vita con tutte le nostre forze di consapevolezza, passione e volontà, non addormentarsi e non impigrirsi mai. Uscire fuori da ciò che è comodo e dare alla vita il suo giusto peso per essere pronti, secondo le necessità.
L’indifferenza è un peso morto, opera passivamente, è la fatalità, è ciò di cui non si può contare, sconvolge i programmi, rovescia i piani, è la materia bruta che strozza l’intelligenza.
L’indifferente non è in grado di capire la differenza tra le cose, per lui tutto è uguale. Bisogna prende parte alla vita e non pensiamo che tirandoci indietro si è al di sopra. Tirandosi indietro si è colpevoli e corresponsabili, per quanto ci si considera assolti, si è coinvolti.
Nessuno è fuori da questa lotta che è RICERCA DI LIBERTA’, più mi istruisco, più la mia intelligenza aumenta, più sono utile.
Prima di tutto bisogna imparare ad ascoltare, per imparare a parlare, per imparare a pensare, per imparare a essere.
Dobbiamo giocare a reincantare il mondo, dobbiamo giocare a vivere più intensamente possibile.
Dobbiamo essere attivi anche dal punto di vista della trasformazione, perché il pensiero nasce dall’esperienza, l’esperienza è educazione, ci conduce, ci accompagna. L’educazione è un fatto sociale, che riguarda tutti.
Dobbiamo utilizzare la #cultura come stimolante, per aiutare i più piccoli e i ragazzi a diventare #persone, #cittadini, ma soprattutto PADRONI DI SE STESSI.
L’umanesimo non deve ridursi, altrimenti i governi se ne approfittano della massa, perché una massa ignorante è molto più manovrabile e a un governo illiberale conviene rendere ignorante la massa, invece un governo democratico trasforma l’educazione in uno strumento di educazione umanistica permanente. Nelle democrazie la capacità di comprendere i problemi dell’altro deve essere potenziato per cercare di avere istituzioni decenti. Nel momento in cui siamo capaci di comprendere l’altro, a domandarci ciò che all’altro serve, ha bisogno, allora saremo in uno stato democratico. Se me ne frego dell’altro, io non sono un essere democratico, non sono un buon cittadino. Se io ignoro l’interesse altrui non sono una persona democratica.
Quali sono le capacità che deve sviluppare un buon cittadino?
È importante ragionare sui temi politici, perché siamo in una società in cui c’è sempre qualcuno che ti dice cosa devi pensare. Importante è quindi ragionare sui problemi politici, cioè saperseli porre e saper esplorare le varie possibilità. È importante riconoscere nei concittadini persone con pari diritti, è importante la capacità di preoccuparsi della vita degli altri.
Essere in grado di rispondere ai problemi quando si presentano, capendo prima cosa possiamo fare e poi agendo quando si presenta il problema.
Cercare di osservare criticamente il nostro personaggio politico di riferimento, dando dei veri meriti e dei demeriti, dando meriti anche alla opposta fazione politica, quando fa un buon lavoro.
Avere la capacità di pensare al bene della nazione intera e non solo alla nostra individualità, essere allo stesso tempo nazionalisti e cosmopoliti.
Avere la capacità di vedere la nostra nazione come facente parte di un ordine mondiale.
Non cercare di sviluppare la competizione, ma la cooperazione, senza l’ansia di dover sovrastare gli altri o dover difendere la propria identità.
Il modo migliore è attraverso l’istruzione, tirando fuori dai ragazzi quello che già sanno, pensano, incoraggiandoli alla responsabilità.
Le arti sono un’arma contro l’ottusità.
Prendo una farfalla, le stacco le ali ed ecco ho creato un peperoncino. No prendo un peperoncino e gli metto le ali, ecco una farfalla.
Il gesto artistico deve essere un gesto costruttivo, non devi partire da una farfalla e fai un peperoncino, ma devi partire da un peperoncino per creare una farfalla, devi cambiare il mondo e renderlo PIù BELLO. Se metti dei vermi stai solo rendendo tutto più triste, se metti dei petali, delle rose fai in modo che le persone hanno uno shock di meraviglia, li devi mettere in condizioni di stupirsi. È uno spostamento di prospettiva, vedere il mondo da una prospettiva più interessante e toglierti dalle catene … e andare oltre ciò che si è.
Dobbiamo sperimentare il pensare creativo, la capacità di riuscire a mettere in discussione quello che sembra indubitabile facendolo attraverso il credere che certe cose sono possibili.
Il bambino è il padre dell’uomo, è il bambino a essere colui che formerà l’uomo che verrà. Dunque se si vuole cambiare il mondo si devono cambiare i bambini. Cerchiamo di tirare fuori il meglio dai bambini, cerchiamo di far risalire la vera identità dei bambini, cerchiamo di far fiorire i bambini.
Facciamo della felicità il fulcro del nostro operato, del nostro metodo, educhiamo bambini felici, nel senso etimologico, ossia fio = fecondo = produco.
Per essere felici devono essere concentrati, concentrati significa entrare profondamente nelle cose, il bambino che si concentra è un bambino felice. Attraverso il gioco il bambino sviluppa tutte le competenze e le abilità.
Il bambino sembra un cittadino dimenticato, invece questi cittadini posso influenzare la civiltà in cui viviamo.
Il bambino deve essere messo in condizione di fare da solo, deve imparare a essere indipendente, la vita deve essere un esercizio pratico deve avere la possibilità di sentirsi responsabile del mondo, così tutto diventa interessante, interesse, stare in mezzo, dentro. Alla base deve esserci la meraviglia, il prendersi cura.
La vita è ciò che gli metti dentro … dunque la missione primaria di quest’anno sarà di imparare ad ascoltare, per imparare a parlare, per imparare a pensare, per imparare a essere.

La foto è della nostra amica Lidia Papotto, che con l’amico Marco Santangelo e le loro realtà Donne di Fuora e Formazione Artistica Flash Dance, i loro progetti e il loro lavora contribuiscono a rendere PIù BELLO il mondo che ci circonda.
Quest’anno la nostra attenzione sarà rivolta alla nostra amata Terra con il progetto di Tutti giù per terra e alla Fantasia per il centenario del nostro Grande Maestro Gianni Rodari.
Sii visionario. Crea.
La vita è ciò che gli metti …

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