Gianni Rodari è riuscito a sottrarre alla precaria produzione minore, la letteratura per bambini.
Non è un accomodante viaggio nei luoghi dell’ironia e del paradosso, ma ha i segni della contemporaneità e della coraggiosa protesta.
L’umorismo dell’assurdo, il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni sono l’invito a liberarsi dagli schemi, dal conformismo per guadare lontano.
In questo momento storico abbiamo perso i punti di riferimento e Gianni Rodari con i suoi libri ci indica la strada della tolleranza, dell’amicizia, scommettere sulla nuova generazione.
Nel l’antologia “Le parole della fantasia” sono riuniti sei titoli che danno il senso della prospera inventiva dell’autore.
Nel racconto “I viaggi di Giovannino Perdigiorno le illustrazioni sono di Desideri Guicciardini.
Il primo racconto è
“Gli uomini di zucchero”
Giovannino Perdigiorno, viaggiando in elicottero, arrivò nel paese degli uomini di zucchero.
Dolcissimo paese! E che uomini carini! Sono bianchi, sono dolci, si misurano a cucchiaini.
Portano nomi soavi: Zolletta, Dolce cuore, e il loro re si chiama Glucosio il Dolcificatore.
Anche la geografia laggiù è una dolce cosa: c’è il monte San Dolcino, la città di Vanigliosa.
Ci si mangia pan di miele, si beve acqua caramellata, si mette la saccarina perfino nell’insalata.
“Ma almeno ce l’avete un pò di sale in zucca? No? Allora me la batto questo paese mi stucca”.
È certamente un libro per non smettere mai di stupirci che usa la scrittura come elemento trasgressivo e gioca con il significato e il suono delle parole… per scoprire sempre nuove sorprendenti invenzioni.